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Quali mondi, quali modi...

appuntamento a Jesolo il 17, 18 e 19 aprile 2024



Le origini di un nuovo appuntamento

Durante percorso avviato a Parma e proseguito a Jesolo nel novembre 2023, in cui si è cercato di fare il punto sui modelli operativi di Youth Work lungo tutto lo stivale, è emersa la necessità di spogliarsi dal carico di significati talvolta svuotati ed esausti che sta dietro o dentro il lavoro con i giovani quando diventa ordinario, quasi routine. Sembra esservi una tale ovvietà nell’utilità di quanto proposto, da perderne le motivazioni originarie. Non solo, anche il linguaggio sembra non essere più sufficiente a descrivere funzionamenti e orizzonti, diventando ripetitivo al punto da essere considerato saturo e non generativo.

Tra le parole sature sembra che anche il “fare” (con i giovani) possa essere tra queste e che il “cose da non fare” aiuti ad avviare una riflessione su ciò che precede le pratiche, su un atteggiamento riflessivo e consapevole che porta ad abilitare all’azione soggetti competenti nel porre al centro le questioni e non gli ambiti in cui vengono artificialmente poste (leggasi contesti abitualmente legittimati).

In generale, nel porsi di fronte alle nuove generazioni, sembra di percepire una inadeguatezza a cui si reagisce in modo difensivo chiedendo risposte e soluzioni immediate negli appuntamenti di formazione. Appare dunque scivoloso proporre una riflessione sul metodo che rischia di coniugarsi con l’aspettativa risolutiva di procedure esatte e certificate. Se il metodo non è tecnica, bensì un approccio che precede l’attivazione, una prospettiva di cura che consente di leggere e allestire spazi di crescita collettiva ampliando lo spettro di visione, è opportuno allestire uno spazio di condivisione in cui tutto ciò possa emergere ed avviarsi all’elaborazione. In tal senso la strada dei neologismi nati a Parma, sembra poter funzionare da suggestione associandosi a contesti tematici in cui tradursi in nuove possibili pratiche.

L’idea di incontro inizia a definirsi secondo un approccio esplorativo ed esperienziale che porti a rinunciare ad un posizionamento dettato da ruoli e posizioni acquisite, ponendosi a servizio di un’indagine su una sfida tematica. Le sfide devono essere urgenti e capaci di coinvolgere il mondo, i giovani e gli operatori poiché attori di un ecosistema dinamico in cui ciascun vertice osservativo parte da una diversa consapevolezza che deve trovare occasione di emergere.


Cosa vi invitiamo a far accadere a Jesolo

Ci aspettiamo uno spazio in cui gli operatori che a diverso titolo lavorano con i giovani possano innanzitutto fare esperienza di sé in relazione con alcune questioni “urgenti” che riguardano il mondo e del modo in cui questa consapevolezza acquisita diventa azione e proposta con i giovani. I mediatori non sono le tecniche di conduzione o i servizi, ma le diverse attitudini di operatori e giovani di porsi in relazione affrontando questioni che interrogano entrambi.

Ci immaginiamo, allora, una situazione in cui i gruppi di lavoro corrispondano a questi emergenti e nella quale i partecipanti possano essere parte di un’esperienza che li interpella come persone, innanzitutto e, a partire da qui, da persone che lavorano con i giovani.

Il meeting sarà un grande laboratorio di ricerca che si propone di indagare alcuni tra gli universi tematici in cui giovani e operatori sono direttamente coinvolti in quanto persone, per ricollocarvi un’azione dialogica consapevole e prospettica. In un processo di co-costruzione di ipotesi e strumenti nei diversi emergenti, si rintracceranno linee metodologiche trasversali e specifiche anche se, nei limiti dei due giorni, ad uno stadio embrionale, necessitante di decantazioni e messe a punto negli appuntamenti di un percorso itinerante.

“Quali mondi, quali modi”, tra slogan e titolo dell’appuntamento è la suggestione che tenta di riassumere più lo stile, l’atteggiamento con cui attivarsi e muovere leve nel lavoro con i giovani, tenendo presente una connessione costante con il contesto, con le questioni che riguardano i giovani e ci riguardano tutti.